LE FESTIVITÀ A MOLFETTA

La Quaresima

I molfettesi attribuiscono un’attenzione tutta particolare al culto delle tradizioni pasquali, adeguatamente celebrate e che portano in paese un clima di preghiera e riflessione. La Quaresima è ricca di momenti di celebrazione, che si concentrano nelle chiese di Santo Stefano, a cura dell’omonima Arciconfraternita, e del Purgatorio, a cura dell’Arciconfraternita della Morte. I primi quattro venerdì di Quaresima, nella chiesa di Santo Stefano, a cura dell’Arciconfraternita omonima, si contemplano i misteri del dolore: Gesù che prega nell’orto degli ulivi, Gesù flagellato, Gesù coronato di spine, Gesù sale al Calvario carico della Croce. In queste celebrazioni, viene proposto l’ascolto di meditazioni cantate e recitate su questi misteri. Durante il corso della Quaresima, la banda cittadina esegue, presso la sua sede, le prove delle marce funebri che faranno da accompagnamento alle tre processioni della Settimana Santa. In gergo queste prove sono chiamate “i concerti delle marce funebri” e richiamano sempre un cospicuo numero di affezionati spettatori, che si ritrovano per scambiarsi aneddoti, ricordare le annate trascorse e il gusto di cose belle e perdute. Le marce funebri sono in parte di autori locali (Valente, Calò, Peruzzi e Inglese tra i più noti) tutti di fine Ottocento – inizio Novecento, e in parte di autori di fama internazionale (come Chopin, Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini, Raffaele Caravaglios, Amodeo Vella, Petrella). Le processioni pasquali si svolgono il Venerdì di passione, quando alle ore 16:00 viene portata a spalla l’addolorata a cura dell’Arciconfraternita della Morte. Il venerdì della successiva settimana tra la notte del Giovedì Santo e del Venerdì Santo, alle ore 03,30, si svolge la processione dei misteri a cura dell’Arciconfraternita di Santo Stefano. Il Sabato Santo, invece, alle ore 11:30 inizia la processione dei sette misteri (denominata “della Pietà”). Le processioni sono strutturate seguendo un ordine ben preciso: precedono tre giovanotti in frak chiamata “Stradari” (aprono il sacro corteo), segue il “Paliotto” (insegna delle due Arciconfraternite), successivamente la Croce con ai lati i due fanali, subito dopo si hanno due code di Confratelli, infine l’amministrazione delle confraternite e a chiudere la Banda. I riti della Settimana Santa sono, assieme alla festa patronale della “Madonna dei Martiri”, indubbiamente i più sentiti dalla popolazione.

Festa patronale della Madonna dei Martiri

La città di Molfetta ha un antico e forte legame con il mare e sin dalla prima metà del XIX secolo i marinai hanno eletto la Madonna dei Martiri, venerata nell’omonimo santuario, a loro protettrice. Quello molfettese è infatti un popolo marinaio: migliaia erano i molfettesi impiegati nella flotta peschereccia locale che comprendeva centinaia di battelli. L’8 settembre 1846 la statua della Vergine, opera dello scultore napoletano Giuseppe Verzella, fu posta su due bilancelle a vela e trasportata fino alla banchina dell’antico Seminario, accanto al “Duomo vecchio”. Da questa iniziale consuetudine prese piede la tradizione della Sagra a mare, che si ripete annualmente con grandissimo concorso di popolo, compreso un numero considerevole di emigrati, che per l’occasione tornano da tutto il mondo nel paese natio. Anche oggi che, con la crisi, il numero dei pescherecci si è paurosamente assottigliato, il privilegio di essere scelti per il percorso a mare della processione costituisce motivo di orgoglio, ma anche di grande responsabilità, per gli equipaggi delle barche prescelte. La festa della Madonna, come da quel lontano 1846, si esplica in tre giorni della prima decade di settembre (7, 8, 9) e coincide con la Fiera di Molfetta, accordata il 24 aprile 1399 da Ladislao di Durazzo. Occasione per secoli di proficui scambi commerciali, la Fiera della Madonna dei Martiri si è trasformata, negli anni del “benessere“, in una variopinta e gioiosa festa cittadina che culmina, nelle serate principali, con un appassionante concorso di fuochi pirotecnici tra i migliori maestri artigiani del settore. Tale spettacolo coinvolge ogni anno migliaia di persone di tutte le età, anche provenienti da altre città, disposte ad affrontare ingorghi paurosi e code snervanti, pur di riuscire a conquistare il posto più idoneo per goderlo al meglio e commentarlo poi con grande felicità.